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C.A.G. diary of

COME RACCONTARE IL TERRITORIO A CUI APPARTIENI? QUAL’E’ IL LUOGO DA DOVE VIENI? Cercando di liberarsi delle sovrastrutture mentali e superando i limiti del visibile in una continua ricerca e sperimentazione.  Spesso però questa risposta è un’ambizione, un’ auspicio  e ci troviamo continuamente a lottare con la realtà e noi stessi. Come in un diario di bordo con degli appunti presi senza apparenti legami, le immagini sono il racconto visivo del continuo altalenare di noi stessi tra gli appigli con la nostra terra di origine, il passato e i desideri del futuro, proiettiamo noi stessi in un mondo parallelo che ci allontana dalla superficie per scendere in quel sottosuolo personale ed esplorare l’apparente ignoto e scoprirne i misteri.

Nel diario personale il cortocircuito di noi stessi si rivela in una caverna e nel suo buio troviamo conforto nella fede. Con lo smartphone  immagazziniamo l’inconscio personale, il nostro attaccamento alla nostra terra di origine ossessionati dagli elementi naturali che ci riconducono ad essa e conservandoli  acquietiamo quel bisogno di realtà. Le immagini dal web sono quello che non abbiamo ma che appaga il desiderio.  Il suono è la traccia primordiale dell’esperienza.  Nel viaggio sensoriale i luoghi sono fatti da noi con la nostra terra d’origine e prendono forma dalla continua scoperta dell’ essere sempre in eterno cambiamento, dalle radici, dalle ferite.  Il multimedia dà forma a un viaggio personale nella Peucezia (nostro luogo di origine)e nei suoi elementi naturali.  Con un omaggio alla terra degli insediamenti rupestri  sveliamo la nostra precarietà e quanto questa porti con se la speranza di una destinazione senza verità.

luglio 2019

di Arianna Ancona e Clara Putignano, musica di Gianni Pinto 

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